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Il Caso.it, Sez. Articoli e Saggi - Data pubblicazione 27/06/2011 Scarica PDF

Il sindacato sulla fattibilità del piano concordatario e la nozione "evolutiva" degli atti di frode nella sentenza 15 giugno 2011 della cassazione

Stefano Ambrosini, Professore ordinario di Diritto Commerciale nell'Università del Piemonte Orientale


La pronuncia della Cassazione del 15 giugno scorso costituisce, con tutta probabilità, la più importante fra quelle aventi ad oggetto la nuova disciplina del concordato preventivo. In essa sono infatti sanciti tre principi cardine ai fini della corretta esegesi della norma sulla revoca dell'ammissione al concordato, alla luce dei quali non è difficile scorgere la profonda sintonia fra i giudici di legittimità e quella parte della dottrina (per lo più, ma non solo, di matrice accademica) 1 che si è mostrata incline a valorizzare lo "spirito" della riforma e a trarre dall'impianto sistematico che ne è scaturito i relativi corollari, con particolare riguardo alla delimitazione dei poteri "interdittivi" del tribunale.


Segue nell'allegato.


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