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Il Caso.it, Sez. Articoli e Saggi - Data pubblicazione 16/07/2025 Scarica PDF

Per quale motivo l’ISTAT non ricomincia a fornire le informazioni dettagliate su tutte le procedure attualmente applicate in Italia?

Alberto Valcarenghi e Giuseppe Rebecca, Alberto Valcarenghi, Dottore Commercialista in Crema. Giuseppe Rebecca, Dottore Commercialista in Vicenza


Sommario: 1. Premessa; 2. L’istituto nazionale di statistica – ISTAT; 3. Ministero della Giustizia; 4. Conclusioni

   


1. Premessa

Questo articolo non ha l’obiettivo di dare risposte ma è finalizzato alla formulazione di una domanda: “Per quale motivo L’ISTAT non ricomincia a fornire i dati dettagliati di tutte le procedure concorsuali attualmente applicate in Italia? “.

Lo spunto per queste riflessioni mi è stato “caldamente” sollecitato dal collega e amico Giuseppe Rebecca che in precedenza ha già trattato di questo tema con poca fortuna e mi ha autorizzato ad utilizzare il suo materiale.

Chi mi conosce sa che sono un patito di dati statistici ma quando si tratta di fallimenti e liquidazioni giudiziali i dati provengono da altre fonti ma non più dall’ISTAT e questo è anomalo. Spesso mi trovo a cercare dei dati aggregati delle procedure chiedendo alle singole cancellerie fallimentari le informazioni che non vengono pubblicate ed anche questa è un’anomalia.

 

2. L’istituto nazionale di statistica - ISTAT

Il 9 luglio l’Istituto nazionale di statistica conosciuto come ISTAT ha compiuto 99 anni, infatti la legge 1162 del 9 luglio 1926 ha istituito l’Istituto Centrale di Statistica le cui funzioni prima erano svolte dalla Divisione di statistica generale del Ministero dell’Agricoltura.

L'Istituto nazionale di statistica è un ente pubblico di ricerca italiano che si occupa dei censimenti generali della popolazionedei servizi e dell'industriadell'agricoltura, di indagini campionarie sulle famiglie e di indagini economiche generali a livello nazionale.

Sul sito dell’ISTAT si possono trovare una enorme quantità di informazioni con dettagliati commenti e tabelle con tutti i dati esaminati.

Più precisamente l’ISTAT si occupa di molti settori dell’economia e della vita sociale italiana. Rileva i prezzi, a vari livelli, fa indagini strutturate sull’occupazione, sulle imprese, sulle spese, sulla sanità, sulla vita media, sulla cultura, sui redditi, sugli omicidi, sui furti, sui matrimoni e sui divorzi.

Non c’è settore che non sia trattato. O meglio, dall’anno 2009 un settore non trattato c’è. Probabilmente è stato ritenuto un settore poco interessante, trascurabile, irrilevante o fastidioso o per chissà quale altra motivazione.

E così, nell’indifferenza generale, dei cittadini, dei giudici, dei professionisti, delle imprese, della stampa, di tutti, dal 25 maggio 2009 è stato abolito il servizio statistico sui fallimenti e sulle procedure concorsuali

Gli ultimi dati disponibili sono relativi all’anno 2007 e sono stati pubblicati il 19 marzo 2009 ed erano presenti 47 tabelle in excel che fornivano nel dettaglio informazioni interessantissime sui fallimenti. Tali dati sono ancora disponibili al seguente link: (https://www.istat.it/it/archivio/14186) .

Da tale data molte crisi hanno attraversato l’Italia ma l’ISTAT non ha più fornito le informazioni ed i dati che avrebbero potuto meglio far comprendere la natura e le motivazioni dei default. In sintesi dati allora analizzati riguardavano:

- la durata delle procedure, distinte per Tribunale;

- l’ammontare dell’attivo e del passivo;

- l’ammontare delle spese di procedura;

- l’ammontare del compenso dei curatori e dei commissari;

- il grado di soddisfazione dei creditori chirografari;

- per i concordati, altri dati.

I curatori fallimentari “diversamente” giovani si ricorderanno di sicuro che alla chiusura di ogni procedura era richiesto di depositare anche la scheda statistica. La mancata compilazione della scheda statistica impediva la chiusura della procedura e la liquidazione del compenso al curatore. Per i fallimenti la scheda era di colere verdastro. Ogni anno venivano poi elaborate le analisi relative ai due anni precedenti. E da queste si poteva capire l’andamento delle procedure, se erano maggiori o minori, quali erano le spese di procedura, quanto percepivano i curatori e gli altri soggetti legati alla procedura, quanto percepivano i chirografari e così via. Tutto spazzato via; evidentemente ritenuto del tutto inutile o comunque superfluo.

Risulta interessante analizzare anche il comunicato dell’ISTAT del 23 gennaio 2017: “Il sistema informativo territoriale sulla giustizia chiude e viene inserito in I.Stat”. Da Gennaio 2017 la banca dati dedicata alla diffusione delle statistiche sulla giustizia (dati 1980-2008) non è più attiva.

Tutte le serie sono dal 2017 disponibili nella banca dati dell’Istat I.Stat, nei temi Giustizia e sicurezza, Popolazione e famiglia, Salute e sanità. Per consentire agli utenti di I.Stat di ritrovare con facilità ogni tavola presente sul sistema è stato realizzato uno schema di corrispondenza, disponibile in download”.

La cosa anomala è che tutto questo è avvenuto, tanti anni fa, nella totale indifferenza.

 

3. Ministero della Giustizia

Dall’anno 2001 è stata istituita la Direzione generale di statistica e analisi organizzativa presso il Ministero della giustizia che fa parte del Sistema Statistico Nazionale.

Il Ministero della Giustizia con l’informatizzazione dei registri di cancelleria, consultando il database delle procedure concorsuali denominato SIECIC, ha a disposizione tutti i dati in tempo reale.

Purtroppo questi dati non sono pubblici. I Giudici Delegati hanno tutti i dati delle singole procedure e sono quindi in grado di valutare il lavoro svolto dai curatori ma tali dati aggregati potrebbero consentire agli operatori di ricevere informazioni essenziali per valutare l’affidabilità e la funzionalità delle procedure concorsuali.

 

4. Conclusioni

Il codice della crisi d’impresa ha introdotto nuove procedure e nuovi strumenti e con i mezzi informatici attualmente in essere moltissime utili informazioni potrebbero essere rese disponibili per verificare i risultati ottenuti e per capire meglio eventuali criticità che potrebbero essere superate.

L’ISTAT dovrebbe tornare a fornire tutti i dati disponibili al fine di una analisi motivata dell’andamento delle procedure concorsuali, dell’efficacia o meno dei nuovi strumenti introdotti.

L’obiettivo di superamento delle crisi si può ottenere anche grazie ad una maggiore e più dettagliata informativa che sarebbe utile per meglio comprendere l’effettivo andamento con i relativi risultati ottenuti sia a livello locale che nazionale.

In occasione del centesimo anniversario dell’ISTAT che avverrà il prossimo anno è auspicabile che tutti i dati statistici su tutte le procedure siano resi disponibili.

Concludo con una bella frase di Francesco Alberoni “L’informazione è solo il punto di partenza per arrivare ad una vera conoscenza”.


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