Crisi d'Impresa e Insolvenza


Il Caso.it, Sez. Giurisprudenza, 33143 - pubb. 24/05/2025

Concordato preventivo revocato e inadempimento dell’advisor legale

Tribunale Ferrara, 13 Febbraio 2025. Pres. Martinelli. Est. Cocca.


Concordato preventivo – Attività del legale incaricato – Standard di diligenza – Verifica della legittimità sostanziale della proposta


Concordato preventivo – Inadempimento dell’advisor – Onere della prova – Standard Cass. S.U. n. 42093/2021


Continuità aziendale indiretta – Mancata garanzia delle obbligazioni assunte dall’affittuario – Inadempimento del professionista


Offerte concorrenti – Impossibilità strutturale di esperire la procedura competitiva – Responsabilità del professionista


Valore di liquidazione – Obbligo di indicazione nel piano – Assenza di perizia – Inadempimento dell’advisor


Classamento dei creditori – Formazione delle classi – Obbligo legale – Responsabilità del professionista



Il legale che assiste l’impresa nella redazione della proposta di concordato preventivo è tenuto non solo a garantirne la ritualità formale, ma anche la legittimità sostanziale, verificando l’effettiva presenza dei presupposti per l’accesso alla procedura e segnalando ogni carenza che comprometta la fattibilità e la legittimità del piano.


In caso di eccezione di inadempimento proposta dal curatore, il professionista ha l’onere di dimostrare l’esattezza della propria prestazione o l’imputabilità a cause esogene dell’insuccesso della procedura. Non rileva, in tal senso, l’ammissione alla procedura da parte del Tribunale, né la natura meramente obbligatoria di mezzi del mandato professionale.


Costituisce inadempimento grave, idoneo all’esclusione del compenso dal passivo, l’omessa considerazione della necessità di una garanzia (es. fideiussione) a tutela dell’esecuzione degli obblighi dell’affittuario aziendale, ove su tale continuità si fondi l’intero piano concordatario.


L’elusione della procedura di selezione competitiva ex art. 91 CCII, dovuta a condizioni contrattuali che impediscono l’accesso dei terzi (es. locazione dell’immobile aziendale in favore dell’affittuario), comporta l’inadempimento del legale, che è tenuto a predisporre un piano idoneo anche sotto questo profilo.


La mancata indicazione e documentazione del valore di liquidazione dell’azienda, anche in via estimativa, impedisce la verifica della convenienza della proposta rispetto all’alternativa liquidatoria e rappresenta una grave carenza addebitabile al professionista.


Il mancato rispetto delle regole di classamento obbligatorio, in particolare per creditori privilegiati e crediti tributari non integralmente soddisfatti, integra violazione degli obblighi legali da parte del legale incaricato e compromette la validità della proposta. (Franco Benassi) (riproduzione riservata)


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