Crisi d'Impresa e Insolvenza


Il Caso.it, Sez. Giurisprudenza, 33737 - pubb. 17/10/2025

Liquidazione Giudiziale: in caso di surroga MCC deve chiedere la rettifica dello stato passivo

Tribunale Modena, 26 Settembre 2025. Est. Bianconi.


Liquidazione Giudiziale – Ente finanziatore ammesso al passivo – Surroga del MCC – Domanda di insinuazione tardiva – Necessità – Esclusione – Istanza di rettifica dello stato passivo – Sufficienza



Nella liquidazione giudiziale, ove la banca abbia già insinuato al passivo il proprio credito, il garante pubblico che abbia pagato detto ente ed esercitato la surroga verso la società in procedura, deve comunicare al curatore l’intervenuto subentro nel credito richiedendo la rettifica dello stato passivo, ai sensi e per gli effetti dell’art. 230 CCII, e non presentare una domanda tardiva di ammissione al passivo (conforme, Cass. 7526/2025 del 21.3.2025 e 7832/2025 del 24.3.2025).
Ciò ogni qualvolta la curatela non nutra dubbi in ordine alla operatività della garanzia, operatività che deve intendersi invece compromessa, in particolare, nei casi in cui il finanziatore sia stato bensì ammesso al passivo (al chirografo), ma sia emersa in capo al medesimo la violazione dell’obbligo di valutazione del merito creditizio, ciò che determina l’inefficacia della garanzia in base alle disposizioni operative del Fondo, di natura regolamentare (vedi Punto G.1, lett. k, che dispone l’inefficacia della garanzia “qualora risulti che la Garanzia Diretta è stata concessa sulla base di dati, notizie o dichiarazioni, mendaci, inesatte o reticenti, se determinanti ai fini dell’ammissibilità all’intervento del Fondo, che il soggetto richiedente avrebbe potuto verificare con la dovuta diligenza professionale”), la quale, ove non eccepita dal garante, ben potrà esserlo dal curatore, in sede di rigetto della istanza ex art. 230 CCII. (Astorre Mancini) (Riproduzione riservata)



Segnalazione dell’avv. Astorre Mancini del foro di Rimini

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